Il 42% delle aziende aveva una maggiore capacità finanziaria nel 2020 ma il 39% prevede di aumentare la propria forza lavoro nel 2022
Il modo di lavorare sta cambiando con i tempi e più rapidamente dopo la pandemia, che ha costretto improvvisamente milioni di persone ad adattarsi a nuovi modelli di lavoro. Tuttavia, due anni dopo lo scoppio di questa crisi, meno della metà delle aziende spagnole applica politiche di telelavoro in alcune delle loro posizioni (47%), mentre ancora il 27% -una su quattro- non ha alcun giorno di telelavoro, secondo un sondaggio realizzato da Adecco Learning & Consulting, che evidenzia l’importanza sempre maggiore che i dipendenti attribuiscono alla flessibilità del lavoro, alla conciliazione e alla formazione, al punto da passare da secondari a presidi, ancor prima delle condizioni salariali o dei pacchetti di prestazioni sociali. “Le nuove generazioni hanno uno sguardo diverso verso l’azienda. Di fronte a un colloquio di lavoro, i giovani, oltre ad essere valutati, valutano anche l’azienda e sono sempre più sensibili ad aspetti quali la proposta di valore in termini di carriera professionale, le forme di lavoro e la proposta di conciliazione, il piano di formazione e sviluppo , lo stile di gestione e l’adattamento tra lo scopo dell’azienda e lo scopo personale”, afferma David López, direttore di Adecco Learning & Consulting. Nonostante l’attuale contesto di incertezza economica mondiale, il 39% delle aziende intervistate prevede una crescita della propria forza lavoro nel corso del 2022. Inoltre, il 34% delle aziende, appartenenti ai settori energetico, ICT, farmaceutico, chimico e alimentare, ritiene che aumenterà il numero di lavoratori a breve termine. In questo senso, le abilità che si considerano desiderabili quando si assume una persona sono flessibilità, gestione e analisi del cambiamento e problem solving.
ritenzione del talento
Inoltre, i dati prodotti dallo studio mostrano un trend crescente nella preferenza delle organizzazioni per attrarre e trattenere talenti multi-skill, tanto che tra le competenze più apprezzate c’è la gestione del cambiamento o la resilienza. Un altro aspetto analizzato dall’indagine è la capacità finanziaria delle imprese. E da qui si estrae un risultato un po’ sorprendente: nel 2020 il 42% delle aziende intervistate ha espresso una maggiore capacità finanziaria rispetto al 34% del 2022. Ciò è dovuto al fatto che nell’anno della pandemia lo stato di forma delle aziende era ottimo, dopo un 2019 molto positivo e, di conseguenza, con risultati straordinari di utile aziendale, bilanci sani e costo dei finanziamenti esterni ai minimi storici. D’altra parte, più della metà delle organizzazioni (52%) mantiene i prezzi dei propri prodotti e servizi e il 57% delle aziende apprezza l’outsourcing dei processi non fondamentali. Inoltre, il 24% dichiara di non poter adeguare i propri costi fissi senza mettere a rischio la propria attività a breve, medio o lungo termine.