Díaz e Garzón non chiariscono se parteciperanno al vertice Nato

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Yolanda Díaz, Isabel Rodríguez e Alberto Garzón durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri di martedì. / EFE

La seconda vicepresidente prende le distanze da Podemos e difende che il contratto con cui il Governo ha predisposto la nomina è totalmente legale

Miguel Angelo AlfonsoLo svolgimento del vertice della NATO il 29 e 30 a Madrid ha nuovamente disunito i partner del governo di coalizione. Mentre il PSOE difende l’importanza della nomina, da United We Can si alzano le voci contro il militarismo e l’aumento delle spese militari che Pedro Sánchez ha promesso lunedì. In questo scenario, il secondo vicepresidente, Yolanda Díaz, e il ministro dei consumi, Alberto Garzón, non hanno chiarito questo martedì se parteciperanno o meno all’evento, una volta alzato l’atto commemorativo per i 40 anni di adesione della Spagna a l’Alliance Atlántica (Díaz ha assicurato di aver subito un intervento medico e Garzón si è appellato alla “genealogia” di Izquierda Unida, dell’organizzazione di cui è segretario generale). Entrambi hanno fatto riferimento ai loro ordini del giorno, “che sono pubblici”, alla domanda sulla questione, anche se non si conosce ancora il programma oi membri del governo che saranno invitati al vertice. “Non so nemmeno cosa farò la prossima settimana”, ha sottolineato Garzón.
Sánchez promette alla Nato di aumentare le spese militari nonostante l'opposizione PodemosLa seconda vicepresidente, dal canto suo, ha preso le distanze dalle accuse mosse il giorno prima dal co-portavoce di Podemos Javier Sánchez Serna, che ha accusato il governo di aver aggiudicato l’appalto da 37 milioni di euro “con le dita” e “senza concorrenza pubblica”. previsto per l’organizzazione dell’evento. Díaz ha affermato che questo è legale e trasparente, che è stato approvato dal Consiglio dei ministri – di cui United We Can fa parte – e che “chiunque può accedervi”. “Risponde a tutti i requisiti legali”, ha stabilito. Lo scopo di questi contratti è il noleggio della sede Ifema e dei servizi ivi forniti, come mobili, pulizie o apparecchiature informatiche; oltre agli elementi con i quali la Polizia Nazionale può garantire la sicurezza dell’evento. Tale importo riguarda due premi dei Ministeri degli Affari Esteri, dell’Unione Europea e della Cooperazione e dell’Interno, che sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 26 aprile. Il più grande di essi corrisponde agli Affari Esteri, per un importo che il Governo ha annunciato in 29,7 milioni ma che ammonta a 35,5 milioni una volta aggiunte le tasse, come si legge nella pagina degli appalti statali. Tale servizio è stato evaso d’urgenza attraverso una procedura negoziata senza pubblicità in cui è stato invitato un solo offerente per motivi di sicurezza.

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