“Obi-Wan Kenobi” è più o meno lo stesso

Subashi

Ewan McGregor torna in vita come Obi-Wan Kenobi.

La serie è iniziata con poca forza. Le sue prime due puntate confermano il poco interesse che c’è nell’uscire dalla formula più ovvia, non solo creativamente, ma anche come spettatore che affronta la storia.

Borja CrespoÈ stato un weekend arreso alla nostalgia, con la premiere che ha coinciso nel tempo con il quarto capitolo di “Stranger Things”, la nuova proposta dell’universo di “Star Wars” e “Top Gun: Maverick”. Accettando che ci siano persone che hanno nostalgia di sensazioni che non hanno mai provato, persone che hanno nostalgia della nostalgia stessa, per un periodo idealizzato alla ricerca del mondo dello spettacolo, ci concentriamo sul lancio delle prime due puntate di “Obi-Wan Kenobi” , il cui spirito immobile risponde a un’insondabile pigrizia creativa quando qualcosa è di moda nel mondo degli affari, legato alla cultura popolare, senza muovere un dito. Il pubblico si conquista in anticipo, è praticamente prigioniero – i genitori lo instillano nei figli a porte chiuse, come il calcio -, come si è visto alla recente convention americana dell’eredità di George Lucas, dove ogni anticipazione promozionale è stata applaudita con frastuono nell’odore della folla, come se fosse una manifestazione politica. Non sappiamo se la terza stagione di ‘The Mandalorian’ sarà una bomba o meno, ma ha già attirato l’attenzione in anticipo, come di solito accade con il catalogo Marvel. Il pesce è venduto. I social ruggiscono protestando contro sciocchezze come la CGI senza cucinare o la diversità del casting, ma non si discute molto a posteriori sulla vera qualità del prodotto. In questa situazione, non è nemmeno facile correre dei rischi, ma va sottolineato che nemmeno tagliarsi il cervello e andare per l’ovvio non funziona come dovrebbe. Urge tornare alla moda della nostalgia. È sconvolgente accettare che l’ultimo film di Tom Cruise sia la più grande rappresentazione del cinema di fuga al momento. Il primo capitolo di ‘Obi-Wan Kenobi’, deludente ai massimi livelli, inizia già toccando la patata dei fedeli seguaci della saga galattica. La frase di apertura “Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana…” non manca. Successivamente, ci offrono un riassunto degli eventi descritti nella prima trilogia di ‘Star Wars’, la seconda rilasciata cronologicamente nel tempo, nel caso avessimo cancellato completamente i primi episodi comandati dallo stesso Lucas. L’esecuzione del famoso Order 66, noto anche come Clone Protocol 66, accende la miccia. Ricordiamoci che si trattava di un mandato che identificava i Jedi come traditori della Repubblica e quindi dovevano essere sterminati -come ben raccontato ne ‘Le Guerre dei Cloni’-. Il primo capitolo inizia sicuramente all’interno di una cantina, ne mancherebbe di più, dove ci vengono presentate le oscure intenzioni dei cattivi, i migliori del lotto, i perfidi inquisitori -soprattutto Reva, la Terza Sorella, interpretata con carisma dall’acrobata Mosè Ingram. L’ambientazione è più barocca rispetto alle precedenti proposte, c’è più figurazione e razze extraterrestri, con la sensazione che in fatto di arte tutto vada bene. Lo stesso quando si tratta di inventare specie diverse che convivono sul pianeta che tocca. Puoi mescolare esteticamente quello che vuoi se il risultato è “cool” (come lo è). Immediatamente Ewan McGregor si carica sulle spalle il peso della trama, incarnando il mitico Obi-Wan, qui stanco e abbattuto, nascosto in un anonimato irrimediabilmente spezzato. La dedizione recitativa della protagonista di ‘Trainspotting’ è la migliore rispetto al casting fallito della ragazza che interpreta -spoiler- la principessa Leia Organa. La piccola Vivien Lyra Blair, vista in ‘Blind’ con Sandra Bullock, non solo non sembra avere dieci anni -anche se in realtà ne ha nove-, è piuttosto al di sotto -diversamente da quanto accade nella serie studentesca-, non funziona fisicamente sia in alcune scene, specialmente nelle scene di inseguimento, girate con riluttanza. Il personaggio è repellente. A questo punto, l’idea di rappresentare un bambino intelligente come insopportabile non è scaduta. Puoi essere ribelle, anticipando il personaggio del ruolo reso popolare da Carrie Fisher, senza cadere in false petulanze.
Una foto di 'Obi-Wan Kenobi'.
Una foto di ‘Obi-Wan Kenobi’. Nonostante la performance della piccola Leia scricchiolii, ha già migliaia di fan arresi ai suoi piedi, con i criteri di un’ameba. Vediamo se migliora il suo movimento all’interno dello scatto nelle consegne future perché nelle prime due quando appare corrompe la messa in scena. Deborah Chow (‘The Mandalorian’) firma l’indirizzo senza grattacapi, assimilando la formula ritrita dell’«eroe crepuscolare che aiuta una creatura indifesa», come in ‘The Mandalorian’ o ‘The Bad Remittance’. Questo schema è comune nella filmografia di Lucas e sembra non esserci fine. Il blando spettacolo si conclude alla grande con una rivelazione che ignoriamo per non offuscare la visione degli spettatori allergici allo spoiler delle informazioni. Come previsto, il senso dell’umorismo della precedente serie dell’universo ‘Star Wars’ presente su Disney+ è evidente per la sua assenza. Come sempre, è apprezzata la fusione visiva tra nuove tecnologie e tangibile. Alieni con maschere di gomma, lattice e animatronics. I primi due capitoli di “Obi-Wan Kenobi” sono disponibili su Disney +. Video. Il trailer di “Obi-Wan _Kenobi”.

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