Scene da ‘La notte dei morti viventi’, nelle sue versioni del 1968 e 1990, e ‘Il ritorno dei morti viventi’.
Gli amanti dei film dell’orrore celebrano ogni 4 febbraio la nascita di George A. Romero, il leggendario regista di “La notte dei morti viventi”.
Non sono molti i registi che possono vantarsi di aver creato un intero sottogenere, figuriamoci quelli che hanno creato una giornata in loro onore. L’americano George A. Romero soddisfa entrambe le condizioni. Il compleanno del regista, morto nel 2017 all’età di 77 anni a causa di un cancro ai polmoni, ha motivato la celebrazione dello Zombie Pride Day in suo onore ogni 4 febbraio. Ed è che, sebbene Romero non abbia “inventato” gli zombi, con il suo film influente “La notte dei morti viventi” ha gettato le basi del mito dei cadaveri che tornano dalla tomba per divorare i vivi, nello stesso modo Così il romanzo “Dracula” ha plasmato il vampirismo nell’immaginario popolare. L’opera del ‘padre degli zombie’ non solo ha dato il via a un’ampia serie di film firmati dallo stesso George A. Romero, ma ha anche ispirato migliaia di prodotti audiovisivi che, ancora oggi, continuano ad essere prodotti ogni anno in tutto il mondo. e la cui eco nella cultura ‘pop’ è percepibile in fenomeni come ‘zombie walk’ (sfilate in cui i fan si riuniscono per scendere in strada vestiti da morti viventi) o giochi di ruolo dal vivo che simulano invasioni di questi esseri. Ovviamente, non c’è modo migliore per celebrare lo Zombie Pride Day di una bella maratona cinematografica. Se hai bisogno di qualche spunto, qui sotto puoi trovare dodici suggerimenti per preparare una sessione di film, popcorn e fegato il più varia possibile. La notte dei morti viventi, 1968
La notte dei morti viventi
Sebbene ci siano antecedenti come “I walk with a zombie” o “White Zombie”, il debutto del regista George A. Romero è stato la cristallizzazione del mito dello zombi moderno, così come lo conosciamo. Nonostante la mancanza di mezzi (anche se si potrebbe sostenere che il suo basso budget è così ben risolto che in alcune occasioni gioca anche a suo favore), più di mezzo secolo dopo è ancora un film assolutamente valido e godibile. Inoltre, poiché i diritti sono attualmente di dominio pubblico, è ampiamente disponibile su piattaforme come Filmin, Mubi, FlixOlé, Plex, Classix o persino YouTube. In alternativa, se avete già molti occhi puntati su di esso, è consigliatissimo il ‘remake’ a colori diretto dal tecnico degli effetti speciali Tom Savini nel 1990. zombie che si sono visti. Non si deve profanare il sonno dei morti, 1974
Non profanare il sonno dei morti
Il regista catalano Jorge Grau è diventato una specie di George A. Romero nativo quando è stato incaricato dal produttore italiano Edmondo Amati di realizzare una versione a colori di ‘La notte dei morti viventi’. Lungi dal limitarsi a girare il plagio, Grau fece una brillante riformulazione del film, fornendo un interessante sfondo ecologico e ‘hippie’ che ancora oggi ci sorprende per la sua originalità. Questa produzione italo-spagnola si trova su Movistar+ e FlixOlé. Zombi 2, 1979
New York sotto il terrore degli zombie
Concepito come un falso sequel di “Zombi” (L’alba dei morti viventi), il secondo film “ufficiale” di Romero sui non morti, è un’altra produzione fondante del sottogenere. In esso, l’italiano Lucio Fulci, uno dei più venerati maestri delle frattaglie, dotava i morti viventi di un disegno molto più repellente e terrificante del solito, rappresentandoli come cadaveri verminosi in avanzato stato di decomposizione. Il design audace del trucco, insieme agli alti livelli di “gore”, fanno di “New York sotto il terrore degli zombi” ancora oggi uno dei film sui non morti più disgustosi e scioccanti mai girati. È disponibile su Filmin. L’alba dei morti viventi, 2004
Alba dei morti
Se il precedente era un plagio ingannevole di ‘Zombi’ (così fuorviante che l’azione non si svolge nemmeno a New York, come indica il titolo spagnolo, ma su un’isola tropicale), questo è un ‘remake’ ufficiale che ha modernizzato e aggiornato il nastro di Romero per il pubblico del 21° secolo. Un allora promettente nuovo arrivato Zack Snyder ha dato una svolta al mito con una direzione più vigorosa, a volte vicina al cinema d’azione, e dando ai non morti una maggiore velocità di movimento per renderli più minacciosi. Il ritorno dei morti viventi, 1985
Il ritorno dei morti viventi
Tornando ai sequel apocrifi, “Il ritorno dei morti viventi” è stato più di un semplice tentativo di fare soldi spremendo l’inesauribile vena degli zombi. Oltre a introdurre il film originale di Romero come punto di partenza meta-referenziale, è stato un pioniere nel trattare la resurrezione dei morti come l’effetto di un agente chimico, anticipando gli oltraggi della società Umbrella nei videogiochi “Resident Evil”. Tuttavia, se è diventato un classico indiscutibile, è grazie al suo favoloso trucco, erede dei fumetti editoriali EC degli anni ’50, e a una sceneggiatura magistrale di Dan O’Bannon (sceneggiatore di ‘Alien, l’ottavo passeggero’) che non lesina l’umorismo nero. Può essere visto attraverso Filmin e sul canale MGM di Amazon Prime. Re-Animatore, 1985
Rianimatore
Liberamente ispirato a un racconto di Lovecraft, questo delirio diretto da Stuart Gordon è uno dei migliori ibridi commedia horror in circolazione. Gli oltraggi di uno scienziato pazzo finiscono in un vero e proprio pasticcio di cadaveri ambulanti e situazioni di intreccio davvero divertenti. Un buon esempio di come sopperire alla mancanza di mezzi usando l’ingegno e la spudoratezza. Fa parte del catalogo Filmin. Braindead, 1992
Braindead: Tua madre ha mangiato il mio cane.
Un decennio prima di rivoluzionare l’industria cinematografica con ‘Il Signore degli Anelli’, il neozelandese Peter Jackson ha mostrato molto chiaramente la sua abilità per l’epopea con quello che è probabilmente il film di zombi più eccessivo girato fino ad oggi, non solo per la quantità di sangue versato (solo nella scena finale sono stati necessari 300 litri di sangue finto), ma per alcuni effetti speciali tremendamente ingegnosi ed elaborati. Paradossalmente, anche se è uno dei film più “sanguinosi” della storia, l’onnipresenza di un umorismo diffuso lo rende più divertente che terrificante. Il serpente e l’arcobaleno, 1988
Il serpente e l’arcobaleno
Quattro anni dopo il successo di “A Nightmare on Elm Street”, Wes Craven ha preso le distanze dal terrore più puro con questo film di suspense che si distingue per aver approfondito la vera origine degli zombi nello sciamanesimo haitiano e nei rituali vudù. Un film da rivendicare che si trova su Filmin. Dellamorte Dellamore, 1994
la mia ragazza è uno zombie
Nonostante ciò che potrebbe suggerire il suo titolo spagnolo fuorviante, “La mia ragazza è uno zombi” ha ben poco di commedia terrificante. Questo film non classificabile dell’italiano Michele Soavi è un viaggio esistenzialista nella mente del custode di un cimitero in cui, per qualche motivo, i morti insistono a non fermarsi. Dramma, umorismo nero, poesia visiva e momenti di surrealismo vanno di pari passo in una produzione unica che non lascia nessuno indifferente. È disponibile su Movistar+. Le notti del terrore, 1981
Notte dell’orrore: massacro di zombi
Sconcertante e bizzarro ‘italiano’ ricordato (e celebrato) soprattutto per la scomoda presenza di uno stranissimo ragazzo con il complesso di Edipo che non smette di palpeggiare la madre. È uno di quei film così brutti che sono buoni, con zombie marci della scuola di Lucio Fulci, una produzione molto povera e attori risibili. Pone una serie di situazioni così improbabili e sorprendenti che finisce per beneficiare di un potere di fascino inaspettato. Ti lascerà così incuriosito nello scoprire quali nuove assurdità accadranno dopo che non potrai evitare di guardarlo fino alla fine. Busanhaeng, 2016
Treno per Busan
Tutti i valori dell’ammirato nuovo cinema sudcoreano sono presenti in questo film frenetico e drammatico sui morti viventi che però si concentra sui vivi. Come reagirebbe la popolazione a una crisi di questo calibro? Qualcosa va a salvarti la pelle? Lo sceneggiatore e regista Yeon Sang-ho riflette su queste domande per due ore che ti terranno incollato al divano. Attualmente ‘Train to Busan’ fa parte del catalogo Amazon Prime Video and Filmin. Ha anche portato a un sequel intitolato “Peninsula” che, sebbene non privo di interesse, purtroppo non è all’altezza dello standard dell’originale. Regno: Ashin Jeon, 2021
Regno: la storia di Ashin
Sempre dalla Corea del Sud arriva questa produzione originale Netflix che, sebbene sia un prequel della serie ‘Kingdom’ (anch’essa consigliatissima), può essere gustata come film indipendente. È ambientato nel XVII secolo della dinastia Joseon, che aggiunge un tocco esotico a una storia emozionante che combina zombi, spadaccini e intrighi di palazzo.