Santiago Abascal, oggi in Plaza de Cibeles. / AFP
La formazione Abascal cerca di mostrare il suo lato “unionista” con attacchi ai datori di lavoro, alle banche, al CCOO e all’UGT nelle loro concentrazioni davanti a 122 comuni in tutta la Spagna
Naturalmente, nelle mobilitazioni Vox di questo sabato contro la politica economica di Pedro Sánchez, da lui accusato di aver impoverito tutti i settori della popolazione, si sono sentite grida di “dimissioni del governo” e, naturalmente, ci sono stati continui attacchi all’Esecutivo e il suo presidente, sia dagli spalti che per strada. Ma nei 122 comizi indetti dalla formazione Santiago Abascal – e in particolare nell’atto centrale di questa campagna, in Plaza de Cibeles, a Madrid – c’erano anche slogan che avrebbero potuto benissimo essere pronunciati in un atto di un partito comunista. Ed è che Vox ha mostrato la sua faccia più ‘unionista’ con grida contro il “capitale”, contro le banche, contro gli uomini d’affari e, ovviamente, anche contro i “mafiosi corrotti” di UGT e CCOO. “Il governo ti sta depredando. Esci e difenditi!”, era il motto delle proteste di Vox, che hanno voluto trasformare questa giornata nel lancio della sua unione, Solidarnosc. Abascal, infatti, all’evento di Madrid, ha condiviso i riflettori con Rodrigo Alonso Fernández, segretario generale di Solidaridad, sul podio anche più a lungo del presidente di Vox. La formazione di Abascal è riuscita a mobilitare questo sabato migliaia di persone nelle loro concentrazioni, afflitte da bandiere spagnole, grandi manifesti contro il governo, emblemi con il logo della Solidarietà, fumo rosso e giallo e inni nazionali. La più massiccia è stata quella di Madrid, dove la Delegazione del Governo contava un migliaio di persone presenti.
Nel pieno della crisi energetica e dello sciopero dei trasporti, il leader del partito si è unito agli attacchi ai “sindacati mafiosi” e ai “nemici del popolo”, che si sono schierati contro i lavoratori rifiutando il taglio delle tasse. Con il mantra di “recuperare la sovranità energetica”, ha gridato contro i “nemici del popolo”. Attacchi duri Ana María Botín; a un PP trasformato in “stampella del Governo” nel rinnovamento delle istituzioni; oa un’associazione di datori di lavoro che “ha dato un pallone d’ossigeno” all’Esecutivo nella sua “riforma del lavoro imbroglione”. “La tua dannata casa darà lezioni!” gridò Abascal, acclamato dalla sua gente alle porte del municipio della capitale della Spagna. Immagini della dimostrazione di Vox. / AFP “Sánchez non sa cosa stanno soffrendo gli spagnoli perché non parla con gli spagnoli”, ha assicurato il presidente di Vox, che ha chiesto la mobilitazione per porre fine al “governo illegittimo consegnato ai nemici della Spagna” perché, disse: “il futuro appartiene ai patrioti”. Lo stesso Abascal si è rivolto nei giorni scorsi alla promozione di questi atti nei quali, oltre ad attaccare le politiche economiche dell’Esecutivo socialista, verranno chieste le “dimissioni del Governo”. “È ora di scendere in piazza per difendere ciò che è nostro e nostro”, ha affermato su Twitter il leader di Vox. “Con elettricità, benzina e forniture di base accese, la pazienza degli spagnoli è giunta al termine” ha scritto nei giorni scorsi.
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