La prima cosa su cui dobbiamo essere chiari è che le azioni saranno tassate quando le vendiamo, nel frattempo dovremo pagare le tasse solo se riceviamo dividendi. Successivamente, ti mostro come la vendita di azioni è tassata nell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPF).
Tassazione vendita di vecchie azioni
La vendita di azioni è tassata in IRPF sulla base del risparmio come plusvalenza o minusvalenza, che va da un’aliquota minima del 19% per i primi 6.000 euro al 26% per plusvalenze superiori a 200.000,01 euro, applicandosi progressivamente. L’importo che deve essere compreso nell’Irpef è il risultato della differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto e tengono conto delle spese connesse a questa operazione, come l’intermediazione. L’importo ricevuto dalla vendita delle azioni non è soggetto a trattenuta, ovvero se si acquistano azioni per 1.000 euro (al netto delle spese) e le vendi per 3.000 euro (al netto delle spese), otterremo un utile di 2.000 euro , che sarebbe tassato al 19%. In caso di ricezione di dividendi per azioni, queste saranno tassate sulla base del risparmio come ritorno sul capitale, includendo nell’imposta sul reddito delle persone fisiche la differenza tra il dividendo lordo e le spese di amministrazione e custodia, inoltre sarà soggetta a ritenuta d’acconto.
Tassazione vendita di azioni non quotate
La vendita di azioni non quotate in Borsa genera anche plusvalenze o minusvalenze. Per il calcolo del valore di vendita sarà quello effettivamente percepito dal contribuente secondo l’accordo tra le parti, indipendentemente dalle condizioni di mercato. Tuttavia, la legge sull’imposta sul reddito delle persone fisiche indica che il valore di dismissione non può essere inferiore al maggiore dei seguenti valori: il valore teorico risultante dall’ultimo bilancio chiuso o il valore risultante capitalizzando al 20% la media dei risultati di ultimi tre esercizi chiusi Per quanto riguarda il valore di acquisto, sarà quello che era stato fissato come valore fiscale al momento dell’acquisto o la normativa vigente.
Come dichiarare la vendita di vecchie azioni
Una volta calcolata la plusvalenza riducibile, in Irpef possiamo applicare i coefficienti di riduzione in base alla natura dell’elemento patrimoniale da cui deriva tale plusvalenza, in modo da determinare la riduzione corrispondente. Per la sua applicazione dobbiamo distinguere tra:
Azioni ammesse alla negoziazione in un mercato mobiliare secondario ufficiale definito nella Direttiva 2004/39/CE: verrà applicata una riduzione del 25% per ogni anno di permanenza fino al 31 dicembre 1996.immobiliarediritti su di essi o titoli, ad eccezione delle partecipazioni al capitale sociale di società o Fondi di Investimento Immobiliare: sarà applicato l’11,11% per ogni anno di permanenza eccedente i due dalla sua acquisizione fino al 31 dicembre 1996.Per il resto dei beni e dei dirittila riduzione sarà del 14,28% per ogni anno di permanenza eccedente i due dalla sua acquisizione fino al 31 dicembre 1996, qui sono comprese le azioni o partecipazioni rappresentative del capitale sociale di Titoli e Società o Fondi di Investimento Immobiliare Tenere presente che le percentuali di riduzione non si applicano in ogni caso alle minusvalenze, né alla parte della plusvalenza realizzata dal 20 gennaio 2006 fino alla data della sua cessione.
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