Ogni volta che le criptovalute fanno registrare un rialzo dei prezzi, i risparmiatori e gli aspiranti investitori si domandano come comprare bitcoin in Italia. Questa opportunità si può concretizzare con varie procedure, ma se non si è esperti del settore è consigliabile adottare la massima cautela, tenendo conto del fatto che le transazioni sono anonime. I metodi che si possono seguire per acquistare bitcoin sono diversi, e per scegliere quello giusto è indispensabile valutare le proprie esigenze e le proprie aspettative. Si può decidere, per esempio, di creare un portafogli digitale, cioè un wallet, da riempire con le monete virtuali che si possono comprare attraverso gli exchange: nel web ce ne sono un sacco. In alternativa si potrebbe pensare di comprare bitcoin con la carta di credito, ma si tratta di una soluzione piuttosto rischiosa, oltre che onerosa dal punto di vista economico. Una terza strada, infine, prevede di affidarsi a una piattaforma di trading e scegliere i CFD, cioè i contratti per differenza.
Che cosa sono i wallet e come si usano
Come si è visto, il modo più intuitivo e al tempo stesso facile per comprare bitcoin in Italia, così come nel resto del mondo, è rappresentato dalla creazione di un portafogli digitali, in cui le monete virtuali potranno essere conservate. Sul sito ufficiale Bitcoin.org, che è gestito dalla community informatica che ha realizzato la moneta digitale, si può trovare un lungo elenco di tutte le migliori applicazioni che offrono la possibilità di costruire un wallet, sia tramite uno smartphone che da un computer. Una volta registrato un account, sarà sufficiente accedervi per decidere di acquistare bitcoin, ed eventualmente rivenderli in futuro. Tra i soggetti emittenti dei wallet che possono essere presi in considerazione vale la pena di menzionare Simple Bitcoin e Green Address, ma anche Bitcoin Core e Bitcoin Knots, senza dimenticare Bitcoin Wallet e Coin Space. I migliori programmi sono, ovviamente, quelli che offrono gli standard di sicurezza più elevati: in concreto sono quelli che cifrano i wallet. Prima di iniziare a operare, bisogna aspettare che sia scaricata l’intera tecnologia della blockchain, e che la stessa si sincronizzi con il dispositivo che si sta utilizzando. Come noto, la blockchain non è altro che la tecnologia su cui il sistema dei bitcoin è fondato: si tratta di una catena composta da blocchi, ognuno dei quali comprende un certo numero di monete, gli indirizzi di un certo numero di wallet e i dati relativi al blocco precedente.
La procedura da seguire per l’acquisto del bitcoin
A questo punto il wallet è stato creato e ci si può dedicare agli acquisti. Per fare shopping di bitcoin è indispensabile individuare un exchange e poi procedere all’acquisto, che viene realizzato attraverso la conversione di euro. Dopodiché i bitcoin così comprati sono trasferiti sul wallet. Nel caso in cui si abbia in mente di usare i bitcoin per effettuare dei pagamenti, c’è bisogno di una carta di debito in bitcoin; in alternativa si può pensare di conservare i bitcoin nel wallet per poi rivenderli in un momento successivo, per un’operazione di speculazione nell’ottica di investimenti in criptovalute a breve, lungo o medio termine.
Usare gli exchange per comprare bitcoin in Italia
Gli exchange sono gli strumenti a cui si può fare riferimento per l’acquisto di bitcoin: essi possono essere considerati come i luoghi di incontro virtuale tra chi vuole comprare i bitcoin e chi li vuole vendere. BTC Markets e Bitstamp sono due dei bitcoin exchange più usati a livello mondiale. Queste piattaforme devono conoscere l’indirizzo del wallet, che è un codice composto da non meno di 12 caratteri tra lettere e numere. Ovviamente gli exchange permettono di acquistare non solo i bitcoin, ma anche tutte le altre criptovalute più importanti a disposizione sul mercato mondiale. Una volta che la transazione è stata portata a termine, nel giro di alcune ore i bitcoin che sono stati comprati vengono versati direttamente nel wallet.
Quali sono gli exchange migliori
Nel momento in cui ci si accinge a comprare bitcoin in Italia è bene prestare la massima attenzione agli exchange che si scelgono: essi, infatti, non sono tutti uguali, e devono essere valutati con cura. Uno degli aspetti su cui basarsi, per esempio, è il tasso di cambio che viene applicato. A questo proposito conviene sempre mettere a confronto i prezzi che vengono proposti dai diversi exchange, così da avere la certezza di approfittare del miglior tasso di cambio capendo che distanza c’è tra il tasso in questione e la quotazione del bitcoin mondiale. Un’altra delle variabili più importanti è quella che riguarda il metodo di pagamento: è auspicabile usufruire di un exchange che metta a disposizione un metodo di pagamento che si reputa comodo, ricordando che ciascun metodo prevede una commissione ben precisa. In genere quasi tutti i depositi effettuati con bonifici bancari sono disponibili a titolo gratuito, mentre gli acquisti che vengono effettuati con la carta di credito comportano una commissione che può oscillare tra il 3 e il 10%. Chiaramente, sui siti egli exchange migliori sono riportate con chiarezza e con trasparenza tutte le informazioni che riguardano le tariffe.
Guida alla scelta della piattaforma exchange
Per essere certi di comprare bitcoin in Italia in modo redditizio, dunque, è di fondamentale importanza la scelta del giusto exchange. Anche sotto il profilo della convenienza economica, dal momento che le tariffe applicate per i servizi offerti variano da un exchange all’altro. Quasi tutti prevedono un addebito pari a un 1% forfetario per ciascuna transazione, ma ci sono gli exchange con un volume di trading elevato, in quanto lavorano sugli ordini, che non di rado propongono commissioni comprese tra lo 0.25% e lo 0.50% per ciascuno scambio. Inoltre, gli exchange di bitcoin prevedono dei limiti di acquisto, che quasi sempre sono determinati dal livello di sicurezza correlato alla verifica dell’identità. Così può accadere che un utente verificato abbia la possibilità di comprare fino a 50mila euro di bitcoin in un giorno, mentre un utente non verificato si deve fermare al massimo a mille euro; ovviamente è solo un esempio, ma utile per far capire il meccanismo.
Quali sono le difficoltà negli acquisti dei bitcoin
In linea di massima le procedure che devono essere seguite per acquistare i bitcoin non sono molto complicate, ma a volte si può incappare in ostacoli che determinano un rallentamento. In particolare, la velocità negli acquisti tende a diminuire nel caso in cui vengano comprati grandi quantità di bitcoin. Un altro aspetto che è necessario tenere in considerazione è quello relativo alle tempistiche per le verifiche, che possono richiedere alcuni giorni. Insomma, non conviene registrarsi a un exchange avendo la certezza di ottenere i bitcoin nel giro di pochi minuti, perché ciò non avverrà: ed è comunque un segno positivo dal punto di vista della sicurezza. Ovviamente, dopo la prima verifica, per gli acquisti seguenti i tempi saranno decisamente più rapidi. Inoltre, sotto il profilo della privacy gli exchange non possono fare a meno di raccogliere dati personali riguardanti le identità degli utenti: è una conditio sine qua non per poter accettare i bonifici bancari e le carte di credito.
I contratti per differenza
Un altro modo per comprare bitcoin in Italia va individuato nei contratti per differenza, da tutti conosciuti come CFD. In questo caso i bitcoin non vengono acquistati direttamente, e quindi non saranno detenuti dagli acquirenti: chi investe sui contratti per differenza ha il solo obiettivo di guadagnare attraverso le oscillazioni delle quotazioni, e quindi sui ribassi nel caso di una posizione short o sui rialzi nel caso di una posizione long. Per altro è possibile shortare la valuta digitale nel caso in cui si ritenga che prima o poi la quotazione della stessa sia destinata a scendere. Per la compravendita di CFD sui bitcoin è necessario trovare una piattaforma ad hoc, ovviamente regolamentata e autorizzata a operare nel nostro Paese: in questo modo si può essere certi di essere tutelati, anche grazie alla vigilanza della Consob. Come accennato, con i contratti per differenza non si investe direttamente sul bitcoin, quanto sulle oscillazioni del suo valore. Di conseguenza in questo caso non c’è bisogno di iscriversi a un exchange né è necessario creare un wallet. Per iniziare, ti consigliamo di usare il broker EuropeFX. Se invece vuoi subito cimentarti nel trading automatico di criptovalute, ti consigliamo di leggere le nostre recensioni riguardo Bitcoin Billionaire e Bitcoin Code.
Usare la carta di credito per comprare i bitcoin
I bonifici SEPA e la carta di credito rappresentano altri due strumenti a cui si può ricorrere per provvedere all’acquisto di bitcoin. Il vantaggio principale offerto da questi metodi va individuato nella rapidità, ma il carattere istantaneo delle operazioni è compensato da alcuni potenziali punti deboli di cui è necessario essere consapevoli: in primis il valore delle commissioni, che possono essere molto elevate e che in caso di cifre consistenti rischiano di rendere l’investimento un po’ meno conveniente; in più, il rischio di frodi, che non si può escludere. Insomma, se è vero che non ci si deve sobbarcare la procedura richiesta per la creazione di un wallet, è altrettanto vero che occorre mantenere le antenne ben dritte per evitare di subire una truffa.
Perché la carta di credito è pericolosa
Ma quali sono i fattori che rendono rischioso decidere di comprare bitcoin in Italia con la carta di credito? Molto dipende dalle società a cui si fa riferimento: ce ne sono alcune che mascherano dietro la vendita di bitcoin l’intento di raccogliere i dati personali degli utenti e i numeri delle carte di credito allo scopo di mettere in pratica furti di identità o compiere altre operazioni fraudolente. Può capitare, inoltre, che si categorizzino le spese come anticipi in contanti, con la conseguente applicazione di commissioni diverse.
Usare il mining per comprare i bitcoin
In teoria anche il mining può essere annoverato tra i metodi che consentono di acquistare bitcoin: tutti, infatti, hanno la possibilità di dedicarsi a questa attività. Tuttavia tra la teoria e la pratica passa un mondo di mezzo, e ammesso che si abbiano le competenze necessarie per diventare miner occorre capire se si dispone degli strumenti richiesti, per esempio sotto il profilo della potenza di calcolo dei computer. Inoltre per il mining i consumi di energia elettrica possono risultare molto elevati, al punto che l’intera operazione rischia di rivelarsi addirittura in perdita. Minare bitcoin richiede un computer dalle prestazioni elevate, e i bitcoin che si ricevono in cambio rappresentano una ricompensa concessa per il servizio che viene prestato. Inoltre il mining deve essere eseguito con una certa frequenza, e quindi richiede un impegno non indifferente in termini di tempo. Ecco perché conviene valutare con attenzione se il mining sia davvero profittevole.
I bitcoin non vengono stampati
Per saperne di più a proposito dei bitcoin può essere utile informarsi sulla blockchain, partendo dal presupposto che le monete virtuali, essendo tali, non vengono stampate. Nel momento in cui decide di comprare bitcoin in Italia, si deve sapere che quella transazione sarà registrata nella blockchain, che può essere considerata come un enorme database distribuito. La registrazione all’interno della blockchain, indispensabile per la convalida e il buon esito della transazione, presuppone l’esistenza di una chiave privata e pubblica. È la potenza di calcolo dei computer connessi in rete che consente la convalida di tali chiavi. Gli attacchi a forza bruta permettono di decifrare la combinazione che occorre per la trasmissione della moneta virtuale tra un computer e l’altro. C’è bisogno di una firma speciale per convalidare e dunque registrare qualsiasi operazione. È il computer a calcolare tale firma, e per farlo deve ricorrere alla scheda grafica e al processore. Il mining alla fine è proprio questo. Una delle differenze principali tra il bitcoin e una valuta tradizionale consiste proprio nel fatto che i registri sono archiviati nello stesso momento nei vari computer della rete, e non esiste un archivio centrale a cui possano fare riferimento i sistemi di pagamento.
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