The Psychological Attention Point, una delle novità dei 1° Giochi d’Acqua

Il punto di attenzione psicologica situato nel passato Giochi d’acqua. / M.F

Gli atleti hanno avuto una tenda informativa e una conferenza sull’argomento

Frank GomezPoche settimane fa si sono conclusi i primi Water Games, un evento sportivo ospitato dalla Regione di Murcia in sei diverse sedi (a Cartagena, San Javier, Los Alcázares e San Pedro del Pinatar) dove si sono incontrate un totale di dieci federazioni, disputandosi un totale di diciannove campionati. In questa prima edizione c’era un Punto di attenzione psicologica, responsabile della psicologa sportiva María del Mar Aracil. La tenda, allestita nei campionati di canottaggio (Los Alcázares), canoa (Santiago de la Ribera), triathlon e flyski (Cartagena), ha risposto a domande sulla psicologia dello sport, sulla preparazione psicologica alla competizione e su altri tipi di dubbi. Inoltre, la conferenza “Come gestire i miei nervi in ​​competizione” si è tenuta presso il Los Alcázares High Performance Center (CAR Infanta Cristina), alla quale hanno partecipato atleti della stessa CAR. La figura dello psicologo dello sport, sempre più richiesta sia nelle competizioni d’élite che negli atleti dilettanti o che gareggiano nei campionati regionali, era presente anche sia nei campionati che negli allenamenti nel porto di Cabo de Palos, sulla spiaggia di Levante, in La Manga, Lo Pagán o nel porto di Cartagena. Nelle parole di María del Mar Aracil, poter contare su questo punto di attenzione psicologica è un plus per l’atleta: «È un piacere poter partecipare alla prima edizione dei Giochi dell’Acqua difendendo un’esigenza sempre più apprezzato in sport come la salute mentale. L’inclusione dell’assistenza psicologica negli eventi sportivi è un impegno pionieristico che è destinato a restare». Il suo progetto, Eme del Mar Sports Psychology, è emerso nel luglio 2021 come supporto in quest’area principalmente per gli sport nautici e acquatici. Ma come dice il suo fondatore, “è aperto a chiunque voglia lavorare sulla propria performance e sul proprio benessere, che sia un atleta o meno, allenando il proprio lato psicologico”. In effetti, le aree più richieste sono le prestazioni sportive, accademiche e aziendali. “Diverse squadre nazionali e istituzioni stanno valutando sempre più la figura dello psicologo sportivo, non come qualcosa di specifico, ma per stabilire il dipartimento nel loro organigramma e lavorare quotidianamente con gli atleti fin dalla tenera età e in preparazione alle competizioni”, afferma María del Mar .parlare in prima persona, essendo diventato un punto di riferimento a livello regionale e nazionale pur avendo avviato il suo progetto poco più di un anno fa.

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