L’OCSE sostiene l’aumento delle tasse sulle società elettriche

Subashi

Una bolletta dell’elettricità. / ARCHIVIO

Ritiene che ci sia spazio per reindirizzare quel reddito extra per abbassare la bolletta dell’elettricità dei consumatori

Lucia PalaciosAumentare le tasse alle società energetiche per abbassare la bolletta elettrica per i consumatori. Questa è la ricetta propugnata dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per far fronte all’inarrestabile aumento dei prezzi aggravato dalla guerra in Ucraina. Il segretario generale del ‘think tank’ delle economie avanzate, Mathias Cormann, ritiene che i governi abbiano margini sufficienti per attuare a breve termine un aumento delle tasse per le grandi compagnie energetiche al fine di reindirizzare parte del reddito generato per alleviare il impatto dei prezzi elevati dell’elettricità sulle famiglie e sulle imprese colpite. “Le attuali condizioni del mercato possono portare a un aumento dei profitti delle società elettriche e, come prima misura, le tasse su queste società potrebbero essere aumentate e ciò che si ottiene può essere convogliato ai consumatori per ridurre la bolletta elettrica”, ha sostenuto lunedì. l’australiano durante la sua partecipazione al ‘Forum Europa’. Tuttavia, ha avvertito che non può trattarsi di un aumento generalizzato delle tasse, ma che qualsiasi risposta fiscale deve essere “molto, molto mirata a determinati settori specifici”, oltre a tenere conto della svolta assunta dalle banche centrali nelle loro politiche. risposta alle pressioni inflazionistiche.

Un “piano Marshall”

Al riguardo, ha evidenziato che tale provvedimento è già stato approvato dai governi italiano e rumeno e ha dichiarato che intende discuterne anche con l’Esecutivo spagnolo, per scoprire quali sono i suoi piani a medio e lungo termine per disaccoppiare il prezzo del gas dall’elettricità. Al di là dell’aumento dei prezzi dell’energia, Cormann ha sottolineato che gli effetti diretti sulla Spagna dell’invasione dell’Ucraina saranno “abbastanza bassi”, poiché la sua esposizione verso Russia e Ucraina è “limitata”. In ogni caso, ha sottolineato la necessità che l’intera Europa esegua un ripensamento dell’approvvigionamento energetico e del mercato dell’energia al fine di ridurre la dipendenza dalla Russia come fornitore. E ha fatto un ulteriore passo avanti: ha sostenuto la promozione di un Piano Marshall per Kiev progettato dall’Unione Europea nel suo insieme, incentrato sull’aiuto alla ricostruzione e al recupero dell’Ucraina dopo la guerra.

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