Installazioni Nord Stream 1 a Lubmin, in Germania, nel marzo di quest’anno. / Annibale Hanschke / REUTERS
Un drone subacqueo dell’esercito tedesco raccoglie prove nel luogo in cui sono avvenute le esplosioni
La Procura federale, responsabile della lotta al terrorismo in Germania, ha assunto questo lunedì le indagini sul sabotaggio contro i gasdotti Nord Stream 1 e 2, che collegano direttamente Russia e Germania. Un portavoce dell’istituzione con sede nella città di Karlsruhe, nella Germania sudoccidentale, ha sottolineato che i pubblici ministeri stanno indagando sugli attentati come reato di terrorismo e sabotaggio incostituzionale in tre gasdotti, azioni avvenute a fine settembre nel Mar Baltico e acque territoriali della Danimarca e della Svezia. La decisione prevede che agenti della polizia federale e dell’Ufficio federale per le indagini penali (BKA) si facciano carico delle indagini e si uniscano a un gruppo internazionale che intende chiarire il caso spettacolare. Già venerdì scorso una nave speciale della Bundeswehr, l’esercito federale, è partita per i luoghi in mare dove sono avvenuti i presunti sabotaggi per raccogliere prove con l’aiuto del sottomarino senza pilota ‘Sea Cat’, un drone acquatico militare. La procura di Karlsruhe ha sottolineato che ora ci sono sufficienti indicazioni che i gasdotti siano stati danneggiati in modo preciso e intenzionale con l’ausilio di cariche esplosive. Poiché si tratta di un attacco diretto al sistema di approvvigionamento energetico della Germania e colpisce la sicurezza esterna e interna del Paese, l’intervento della Procura federale, dell’Ufficio federale di indagine penale e della polizia federale è giustificato, ha affermato il portavoce ufficiale. Gli attacchi ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 sono avvenuti a una profondità del mare di circa 70 metri. Le prime indagini indicano che queste tubazioni furono completamente distrutte in tre diversi punti, cosa che all’epoca diede luogo ad una massiccia fuga di gas in quanto completamente piene, anche se non operative. A causa della complessità dell’azione, i servizi segreti occidentali ritengono che solo un attore statale abbia i mezzi necessari per compiere tale sabotaggio. Mentre alcuni leader occidentali hanno accusato direttamente la Russia dell’attacco, Mosca ha affermato di non avere nulla a che fare con la questione.