P. nipote
L’organizzazione che riunisce 38 paesi rivela che Spagna, Canada e Stati Uniti hanno registrato gli aumenti più elevati nel 2020 a causa degli aiuti per la pandemia
La spesa pubblica nei 38 paesi che compongono l’OCSE è stata in media del 21% in rapporto al PIL, inferiore al 22% nel 2021 e al 23% nel 2020, entrambi anni influenzati dall’aumento della spesa per alleviare la crisi causata dalla pandemia. I dati pubblicati questo giovedì dall’organizzazione indicano infatti che l’aumento del rapporto spesa/Pil nel 2020 è stato dovuto per oltre l’80% all’aumento della spesa e non al crollo del Pil conseguente alla pandemia. I tre paesi che hanno registrato i maggiori incrementi annuali in relazione alla spesa pubblica tra il 2019 e il 2020 (oltre sei punti) sono stati Canada, Spagna e Stati Uniti. Gli aumenti più bassi (meno di un punto) si sono verificati in Danimarca, Ungheria e Svezia. Nel 2022 la spesa pubblica è tornata nelle aree principali: pensioni, sistema sanitario, dipendenti pubblici… L’anno scorso la Spagna è stata il sesto paese dell’intera OCSE che ha speso di più in rapporto al suo PIL per i servizi pubblici. In totale, il 28,1% del suo PIL è stato destinato a queste voci. Francia e Italia guidano la classifica, entrambe sopra il 30% del loro PIL, seguite da Austria, Finlandia e Belgio. I Paesi che hanno investito la minor percentuale di PIL nella spesa pubblica sono stati il Messico (7,4%), la Turchia (12,4%) e l’Irlanda (12,8%). Il rapporto indica che in tutta l’OCSE il sistema pensionistico rappresenta la spesa pubblica più consistente, con una media del 7,7% del PIL, seguito dal sistema sanitario pubblico (5,8%). I paesi che spendono di più per le pensioni in rapporto al loro PIL sono la Grecia e l’Italia, e quello che spende di meno il Cile.