Bagnaia tinge il rosso di Misano

Bagnaia alza il trofeo per il vincitore del Gran Premio di San Marino. / Reuters GP di San Marino

Quarta vittoria consecutiva per l’italiano, che è già secondo in classifica MotoGP e continua a tagliare punti a Quartararo

Il circuito di Misano si trova a poco più di 15 chilometri da Tavullia, la città natale di Valentino Rossi e che è il santuario del motociclismo italiano. Ogni fine settimana, da decenni, le tribune si tingono di giallo, il colore che rappresenta l’icona italiana. Quest’anno c’è stato un misto di attesa e panico nel vedere l’atmosfera del primo GP di San Marino senza Rossi in pista, e anche se si è notato che le presenze sono diminuite rispetto agli ultimi anni pre-pandemia (più di 158.000 spettatori nel 2019, a causa ai pochi più di 101.000 nel 2022), le tribune mantenevano parte del colore giallo, ma incorporavano il rosso Ducati. O meglio la rossa Bagnaia, perché si vedevano tante bandiere con il numero 63, il suo numero nelle gare. Non è che l’Italia abbia un nuovo idolo, perché ci vorrà tempo, se mai, per far sparire l’eredità di Valentino Rossi, ma Pecco Bagnaia sta penetrando nel cuore dei ‘tifossi’. Se lo merita il pilota torinese, che in questo 2022 è in numeri storici. Ha quattro vittorie consecutive, cosa che nessuno aveva ottenuto con una Ducati. Inoltre, Ducati non aveva mai avuto una serie di vittorie del genere. E nella storia della MotoGP solo tre leggende l’hanno raggiunta: Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Le Ducati si sono sentite superiori su questa pista. Non a caso, avevano preso la prima fila della griglia e avevano sei piloti nelle prime sette posizioni prima che il semaforo si spegnesse. Bagnaia partiva dal quinto posto, frutto di un rigore in allenamento. Ma quando ha raggiunto la prima curva era già terzo. Un giro dopo era secondo. E dalla terza curva fino alla fine ha condotto la corsa senza cedere posizione. Quella prima parte di gara è stata fondamentale per la Ducati, che ha visto cadere cinque dei suoi rappresentanti: Miller, quando era in testa alla corsa, Bezzecchi, Di Giannantonio, Zarco e Pirro. Soffriva anche Bagnaia, dovendo più volte correggere la sua traiettoria. In quel momento il più veloce in assoluto era Maverick Vinales su Aprilia, che faticava a sorpassare l’italiano. Ma la Ducati si allargava ogni volta che lo spagnolo cercava una scappatoia per sorpassare. Quella era la chiave della gara, perché se Maverick si fosse piazzato primo, avrebbe cercato la fuga e poi la Ducati avrebbe avuto un momento difficile, anche se il loro punto di forza era la fine della gara. Con il passare dei giri Bagnaia si sentiva più a suo agio con la sua moto, con più trazione sull’asfalto, e guadagnava metri con Vinales, che andava di più in meno e perdeva l’aderenza delle gomme. La prova sembrava decisa, ma nel finale di gara è emersa la figura di Enea Bastianini, un vero specialista. Superò Vinales senza troppa fatica e si attaccò alla ruota di Bagnaia. Entrambi saranno partner nel 2023 del team ufficiale Ducati, dove La Bestia è stata promossa grazie ai suoi risultati. Era ora di verificare se Bastianini avrebbe fatto squadra d’ora in poi o se avrebbe portato la moto a Bagnaia. Ed era il secondo. Stava infatti per fare un pasticcio all’ultimo giro, quando è entrato alla curva 4 e ha dovuto andare largo per evitare di prendere il suo compagno di marca. E gli era rimasta ancora un’altra pallottola che ha speso in mezzo al traguardo, entrando quasi parallelo ea soli 34 millesimi da Bagnaia. In Ducati hanno respirato perché temevano che nessuno dei due finisse.

La frustrazione del leader

Bagnaia ha preso un altro grande morso dalla classifica e ora è a soli 30 punti dal leader Quartararo. In sole quattro gare ha tagliato 61, quindi la proiezione è che l’italiano prima o poi arriverà. Infatti ha già superato Aleix Espargaró, terzo a 33 anni, e mancano sei gare alla fine. O qual è lo stesso, 150 punti in palio. A Misano è stato superato un Quartararo. È arrivato quinto e non è riuscito ad avvicinarsi al podio. A gara finita è entrato nel box Yamaha con la faccia di pochissimi amici e nella conferenza stampa successiva ha spiegato che più che arrabbiato si sentiva frustrato. “Oggi non ho avuto problemi con la moto. Il mio ritmo era quello che abbiamo avuto per tutto il weekend, quindi non ne abbiamo più. Abbiamo raggiunto il limite della moto”. La stagione sarà lunghissima per il pilota francese, che fino a poco tempo fa sembrava diretto al suo secondo titolo iridato. Quanto ad Aleix Espargaró, sesto a Misano, non ha voluto drammatizzare la sua gara. Aveva già avvertito che questa pista sarebbe stata complicata e in nessun momento è stato in grado di guidare al livello del suo compagno di squadra, Vinales. La verità è che ha lo stesso svantaggio che aveva prima dell’estate con Quartararo. Il problema è che ora ha un nuovo rivale, e che è il pilota del momento nel Motomondiale.

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