Zapatero fa appello alla “pacificazione” della Catalogna come rivendicazione del 28-M

Non è certo la questione che i candidati socialisti vorrebbero più brandire, in vista delle elezioni amministrative e regionali del 28 maggio. Non è, ovviamente, dove Ferraz vuole concentrarsi al momento, nonostante il fatto che lo stesso Pedro Sánchez abbia una volta difeso che sarà una “risorsa” elettorale per lui. Ma l’ex presidente José Luis Rodríguez Zapatero ieri ha brandito le grazie ai vertici del ‘procés’ davanti a sindaci e consiglieri riuniti alla Conferenza municipale che il Psoe celebra a Valencia quasi come un distintivo con cui presentarsi ai cittadini. Zapatero -che ha lasciato il Governo nel 2011 completamente bruciato dalla gestione della crisi finanziaria del 2008, che ha dovuto affrontare in gran parte ammanettato dalle politiche di austerità dettate da Bruxelles- ha messo sul tavolo anche la questione che nell’attuale leadership dei socialisti confida nel buon andamento della campagna, i dati sulla crescita economica e sull’occupazione, la riforma del lavoro, la riforma delle pensioni, l’aumento della SMI… Ma ha dato alla “pacificazione” della Catalogna un valore singolare. Dopo aver sottolineato che la violenza è stata presente in Spagna “ininterrottamente” per due secoli fino a soli undici anni fa, quando l’Eta ne ha annunciato la cessazione definitiva nelle fasi finali del suo mandato, l’ex presidente ha difeso che «la pace è la parola d’ordine della democrazia» e ha sostenuto che «Sicuramente il più grande servizio che il PSOE crea per la Spagna» è preservarlo. «. Per me la decisione che contraddistingue un presidente con leadership e visione del futuro – ha difeso – è la decisione che Pedro Sánchez ha preso con coraggio e successo applicando la grazia alla situazione in Catalogna. Zapatero, ospite d’onore all’inaugurazione del convegno, ha comunque tenuto un discorso che ha elogiato tutte le azioni dell’Esecutivo, dall’aggiornamento della legge sulla memoria alla legge sulla casa recentemente concordata. E accusato contro il PP. «Hanno così poche idee che devono ricorrere a predicatori che ci dicono che il cancro si cura pregando. Sono i profeti di disastri e alcuni disastri come profeti», ha ironizzato. «Cosa alziamo l’SMI? Sta arrivando un grande sciopero! Ebbene no, l’occupazione continua ad andare molto bene e mi congratulo con il Governo per questo compito. Che la riforma del lavoro sia approvata? Genererà una grande disoccupazione!. E guarda, l’occupazione stabile e permanente sta crescendo. La legge sulla casa è approvata e stanno già dicendo che aumenteranno i prezzi. Non essere così ansioso, abbi un po’ di pazienza! Prima era stato preceduto sul palco dalla numero due del partito, María Jesús Montero, che dopo aver messo in luce gli oltre centoquarant’anni di storia del partito, ha lanciato un messaggio con un dardo verso i suoi compagni di coalizione, Podemos, che ha siglato più accordi che mai con IU per cercare di superare la sfida di non essere diluito questo 28-M. «Le organizzazioni politiche non sono altro che una notte d’estate quando non sono radicate nel territorio. Se qualcuno avesse dei dubbi, lo abbiamo imparato in quest’ultima fase. Tutte le organizzazioni che nascono a rischio di una situazione politica e non si radicano nei paesi e nelle città? L’onda passa -ha detto- e di loro non resta più niente».

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